San Primo
Venerdì 21 Gennaio 2022
San Primo
Al San Primo ci torno sempre volentieri.Per arrivarci, da casa, occorrono poco più di un'ora e mezza di auto e un paio d'ore a piedi.Se il tempo è bello la salita è relativamente facile, il dislivello meno di 600 metri.Stavolta sono andato sù con due amici, Michela e Pierluigi, che non c'erano mai stati, e con Giovanni che, invece, è un veterano.Abbiamo scelto il percorso che incomincia presso gli impianti sciistici di Alpe di Borgo poco discosto da Piano Rancio.
Fino alla cresta il sentiero, molto ben marcato, è piuttosto erto. Poi, vicino alla grande stalla dell'Alpe di Terrabiotta, si imbocca la strada sterrata che viene dalla Colma di Sormano la quale si restringe tanto da diventare sentiero solo all'ultimo tratto, prima della vetta.
E' sereno, la nebbia copre la pianura che è verso Sud. C'è anche vento, che non ci dà fastidio ma impedisce a Giovanni di far volare un drone col quale vorrebbe fotografarci dall'alto.
In vetta trovo la novità di una piccola costruzione, recintata, ben munita di pannelli solari, sormontata da un'antenna bianca e rossa. Ha preso il posto di una capannuccia metallica, male in arnese, circondata di filo spinato e di una varietà di tralicci o pali di varie misure che ingombravano il luogo.
Non ci sono che poche persone. La temperatura è gradevole, non vi sono che poche croste di neve vecchia. Ci dedichiamo ai panini, alle fotografie e a una calma conversazione.
Siamo, a 1.680 metri di quota, in uno dei luoghi migliori che io conosca per ammirare tutti e tre i rami del lago. Scendiamo senza difficoltà, come, del resto, è avvenuto anche per la salita.Concludiamo la gita con una cioccolata calda, buona ma molto dolce, presso "La Baita" vicino al parcheggio della nostra auto.
Mario Usuelli.
Insieme a me, sono saliti in vetta Michela Lorenzon, Pierluigi Mora, Giovanni Pennati.